Fine vita dei tessili, Bally e Cobatper insieme per un obiettivo comune




Bally si unisce a Cobat
per, il consorzio italiano per la raccolta, il trattamento e l'avvio a recupero di prodotti tessili giunti a fine vita.
 
"L'impegno di lunga data di Bally verso pratiche commerciali responsabili è al centro dell'identità dell'azienda sin dalla sua fondazione nel 1851. Oggi siamo orgogliosi di aderire a Cobat Tessile. Siamo convinti che un'economia sempre più circolare, il rispetto per l'ambiente e l'attenzione ai prodotti che immettiamo sul mercato, possano davvero guidare il cambiamento", afferma Nicolas Girotto, CEO di Bally.

Realtà nata nel marzo 2022, Cobat Tessile opera nel settore dei tessuti, dello sportswear, dell'alta moda e degli accessori. Aiuta le aziende aderenti a perseguire uno sviluppo sostenibile che apporti benefici sia all'ambiente che all'intero sistema economico nazionale, riducendo gli sprechi e investendo in ricerca e nuove tecnologie per il corretto recupero di materie prime da immettere nel mercato.
"Abbiamo accolto con entusiasmo l'adesione di Bally – racconta Michele Zilla, General Manager di Cobat TessileIn attesa che il MASE, in linea con le Direttive Europee, emani il decreto che a breve regolerà le attività del comparto, Cobat Tessile è al fianco dei produttori che, come Bally, dimostrano di voler agire concretamente per la gestione del fine vita di quanto viene prodotto e divenire promotori, insieme a noi, di soluzioni innovative votate all'economia circolare".

Anche Bally, azienda svizzera che opera nel settore della moda, ha sempre puntato sulla sostenibilità come una missione da portare a termine unendo le forze dell'intera collettività. Ha un legame particolare con la natura grazie alle sue origini alpine e alla sua sua eredità pioneristica dal 1851.