Nulla si distrugge, tutto si trasformaIntervista a Sicilia Rottami




L’aforisma di Lavoisier guida da sempre l’operato di Sicilia Rottami, tra le prime aziende italiane a parlare di economia circolare e credere nella forma del consorzio (leggi Cobat) per una maggiore trasparenza e più sicurezza nella raccolta e nella gestione dei rifiuti


Un’attività quella di Sicilia Rottami che affonda le sue radici nel Secondo Dopoguerra e che ha saputo evolversi nel tempo fino a diventare una delle realtà più rappresentative sul territorio italiano per il recupero e il commercio dei rottami ferrosi e non ferrosi e la gestione dei rifiuti speciali, anche pericolosi.
A raccontarcela è uno dei soci, Maurizio Guzzetta, che insieme ai fratelli Paolo, amministratore unico, e Fabrizio e alla sorella Angela e, da qualche anno, ai nipoti, porta avanti il lavoro avviato dai genitori.


Facciamo un tuffo nel passato. Come nasce Sicilia Rottami?
“A dare vita all’azienda è stato mio padre, Giuseppe Guzzetta negli anni Cinquanta, sulle macerie lasciate dalla Seconda Guerra. In un Paese dove non si trovava nulla il recupero dei rottami diventò di fondamentale importanza per la sussistenza stessa e per l’economia locale. Ha in pratica anticipato un’esigenza che è diventata basilare ai giorni nostri, quella di non gettare ma offrire una seconda vita a tutto ciò che è possibile riciclare. Nel 1980 c’è stato il ricambio generazionale: è nata la Sicilia Rottami Srl con la compagine societaria attuale. La crescita è stata rapidissima: in poco tempo si è dotata di attrezzature moderne e della prima autorizzazione per la gestione dei rifiuti. Nel 1990 è iniziatala collaborazione con alcuni Consorzi di Filiera tra cui il neonato Cobat (Consorzio Nazionale per la raccolta e il riciclo delle batterie esauste) che ha consentito un’ulteriore svolta.

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Sicilia Rottami è diventata, infatti, la capogruppo per la Sicilia occupandosi della raccolta delle batterie al piombo esauste in tutta la Regione. Di anno in anno il lavoro è aumentato. Si sono cambiate due sedi fino ad arrivare, nel 2005, in quella attuale nella zona industriale di Catania, a pochi chilometri dall’aeroporto di Fontanarossa: 18mila metri quadrati dove ogni anno vengono trattate 50mila tonnellate di rottami metallici e rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi con una squadra composta da 27 persone”.


Come si articola oggi l’attività?
“Ci occupiamo del recupero e dello stoccaggio di un’ampia varietà di materiali a partire, appunto, dai rottami ferrosi che rappresentano l’80 per cento del nostro fatturato. Avvenuta la raccolta, negli impianti industriali o in seguito alle attività di demolizione ferroviarie/navali (abbiamo un accordo con Rete Ferroviaria Italiana) e dalle rottamazioni di strutture metalliche, li sottoponiamo a un controllo radiometrico in ingresso. È un passaggio indispensabile per garantire che nel sito non entrino materiali radioattivi. I rottami vengono, quindi, stoccati presso il nostro stabilimento dove sono sottoposti alle operazioni di pre-recupero: cernita, selezione, riduzione volumetrica o compattazione. A questo punto sono pronti per una seconda vita. Per raggiungere le fonderie utilizziamo sia i nostri mezzi (ne abbiamo cinque soprattutto per il corto e medio raggio), sia quelli di aziende di autotrasporto conto terzi. C’è poi la gestione dei rifiuti a partire dalle batterie esauste al piombo, in partnership con Cobat. Raccogliamo tutti i rifiuti delle officine meccaniche riconoscendo all’autoriparatore il valore della sua differenziata e alimentando un circolo virtuoso.

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Ci occupiamo poi di amianto che stocchiamo a Catania prima dello smaltimento finale presso impianti dedicati localizzati nel centro e nord Italia e di apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee). Lo stoccaggio e il trattamento viene svolto in azienda sfruttando le migliori tecnologie disponibili. Il nostro lavoro prevede la messa in sicurezza e la bonifica dei rifiuti da eventuali componenti pericolosi, lo smontaggio e la separazione dei materiali, la lavorazione e il loro recupero. Siamo in pratica in grado di trattare in modo corretto qualsiasi tipologia di rifiuti speciali, pericolosi e non, sottoponendoli nei propri impianti a diversi trattamenti e di guidare i clienti in tutte le fasi di gestione dei rifiuti stessi. Con la nostra attività in possesso delle certificazioni in materia di qualità e ambiente svolgiamo un servizio di micro e macro raccolta, ritirando prodotti che, se mal gestiti possono diventare molto pericolosi per l’ambiente e per chi lo abita”.

 

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