Dalle aziende agricole le materie prime per la produzione di biometanoIl carburante 'verde' sarà prodotto in nuovi impianti dei soci del CIB




I venti impianti per la liquefazione del metano che le aziende agricole socie del CIB - Consorzio Italiano Biogas - progettano di costruire consegneranno all'Italia il primato mondiale a livello di siti dedicati al Bio-GNL, oggi 58 in tutto il Paese.

Una notizia che rassicura alla luce di quanto sta accadendo alla flotta di 2.500 veicoli aziendali che si muovono grazie a questa tipologia di alimentazione, che faticano a trovare dove riempire il serbatoio, stante la situazione incerta che si vive nel porto di Marsiglia, a tratti bloccato, e la scarsità di gas naturale liquefatto distribuito. In un anno, informano dal CIB, per far fronte alle esigenze di mobilità dei mezzi, ne sono richieste circa 100.000 tonnellate.

Il Bio-GNL che uscirà dagli impianti di cui sopra - alcuni già autorizzati, altri in attesa di ricevere il via libera - sfrutterà sottoprodotti agricoli, reflui zootecnici, colture di secondo raccolto. Il primo sarà operativo già nella primavera di quest'anno. A ciascun sito è ascritto una capacità produttiva che varia tra 3 e 20 tonnellate al giorno.

Il lavoro svolto dal Consorzio Italiano Biogas al fianco delle categorie produttive e in costante dialogo con la politica ha contribuito attivamente al raggiungimento di questo grande successo", ha sottolineato il Presidente, Piero Gattoni, che ha associato agli interventi in agenda un "valore strategico e di ulteriore affermazione del modello circolare".

Per il 'numero uno' del CIB "la scelta di costruire 20 impianti di bio-GNL è un piccolo ma significativo passo in avanti verso un mix energetico rinnovabile e 100% Made in Italy. E’ necessario sviluppare un’alternativa credibile, sostenibile dal punto di vista ambientale e che permetta al contempo di aumentare la competitività delle nostre aziende".

Nello scenario attuale le merci viaggiano per l'86 per cento su gomma e sono responsabili di circa il 24 per cento delle emissioni complessive. Un rinnovo completo dei veicoli industriali del parco circolante potrebbe determinare una riduzione nelle emissioni di CO2 pari a 58 milioni di tonnellate.

Nel ricollegarsi a questo discorso, Gattoni ha concluso affermando che "presto l’Italia sarà in grado di superare i casi di blocco dei rifornimenti". A determinare il cambiamento sarà proprio il contributo legato a risorse rinnovabili provenienti dall'agricoltura che il Presidente del CIB ha definito un "asset strategico per la decarbonizzazione dei trasporti".