Due anni e mezzo dall'avvio dell'impegno (giugno 2017), quasi dieci milioni (9.8) di euro destinati alla ricerca, venti partner in rappresentanza di 7 stati membri dell'Unione Europea.
Sono i numeri di H2020 FiberEUse, il progetto comunitario di durata quadriennale (2017-2021) che cerca di dare una nuova prospettiva ai materiali compositi 'end-of-life' a matrice polimerica rinforzati con fibre di varia natura, rispetto a cui ancora oggi i sistemi di riciclo tradizionali presentano contenuti di diseconomicità, portando di fatto a una loro totale esclusione da processi di riutilizzo così come di remanufacturing.
Parte attiva del percorso annunciato è la società toscana Korec srl (sede a Bientina, in provincia di Pisa).
Su incarico di Rivierasca Spa, uno dei partner industriali del progetto (le imprese coinvolte sono dodici in tutto), i materiali interessati dalla ricerca dell'Unione Europea sono stati sottoposti al sistema brevettato aziendale per il riciclo appoggiato all'impianto pilota di Livorno, che si è aperto ad accogliere materiali compositi con polimeri rinforzati con fibre sia di vetro (GFRP), sia di carbonio (CFRP), oggi largamente utilizzati in settori come l'energia, l'edilizia e i trasporti in virtù della loro leggerezza e della loro risposta all'azione corrosiva, ma oggi destinati a terminare la propria parabola utile in discarica.
Korec è l'anello di una catena che, per quanto attiene a H2020 FiberEUse, conta, oltre al contributo da parte delle imprese partner, su due associazioni industriali, tre università e altrettanti centri di ricerca. Austria, Finlandia, Francia, Italia, Germania, Regno Unito e Spagna i paesi che vantano aderenti al progetto.
Il prestigioso ruolo di coordinamento è stato conferito a un docente del Politecnico di Milano, Marcello Colledani (Dipartimento di Meccanica), coadiuvato dal collega Stefano Turri (Dipartimento di 'Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica Giulio Natta' dell'ateneo lombardo).
Il processo messo a punto da Korec si distingue perché garantisce al tempo stesso il recupero della parte inorganica, rappresentata dalle fibre di rinforzo, e di quella organica che permette di fondare un percorso profittevole e sostenibile sul piano industriale, vedendo crescere, con la generazione di prodotti ad alto valore aggiunto, i livelli di redditività legati all'azione di riciclo.
Nel ricordare la complessità della sfida legata al riciclo dei materiali compositi, Laura Saviano, Amministratore Delegato di Korec srl, ha voluto sottolineare altresì che "i manufatti a fine vita si presentano come un mix di materiali di non facile smaltimento.
Al momento abbiamo già testato diverse tipologie di compositi, inclusi pannelli sandwich contenenti, in aggiunta alle pelle di vetroresina, materiali d'anima in diversi polimeri espansi - ha aggiunto -. Siamo soddisfatti di questa nascente collaborazione, che può dare un impulso positivo a un settre così importante per un'economia circolare che sia il più efficiente possibile".