Ecosostenibilità: le misure adottate da ZEISS Vision CareApproccio a 360 gradi per l'azienda di Castiglione Olona




La sua può definirsi senza dubbio una 'visione' sostenibile. Stiamo parlando di ZEISS Vision Care, azienda tra le più importanti per l'industria delle lenti applicate agli occhiali da vista. Più di 240 le iniziative attivate in tutto il mondo e improntate, sui versanti produttivo e logistico, al motto 'Green, Safe, Responsible'.

Utilizzando la prima serie di nuovi semifiniti, ZEISS è riuscita, ad esempio, a ridurre in un anno, di 50 tonnellate, i rifiuti in plastica. Si tratta, per intenderci, del quantitativo richiesto per 2,5 milioni di sacchetti. Il minor ricorso a questo materiale ha impedito che fossero emesse 75 tonnellate di CO2, il corrispettivo all'incirca di quaranta voli da Taiwan a Berlino. 

A livello di packaging, la scelta di soluzioni standard per le lenti semifinite ha preservato dal taglio qualcosa come 1.600 alberi, tanti quanti sarebbero serviti per ottenere le 68 milioni di tonnellate di carta necessarie in un anno.

I siti produttivi di ZEISS si alimentano attraverso una rete che consuma 9.800 mWh di energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili. Ogni anno la quantità di anidride carbonica non immessi nell'aria che respiriamo è di 1.000 megatoni. Una quota che potrebbero essere raggiunta piantando 7.000 alberi e attendendo che siano trascorsi trent'anni. Si segnala inoltre che a far data dal primo dicembre scorso l'azienda ha legato alle fonti rinnovabili l'approvvigionamento energetico dell'intera struttura nazionale, sottoscrivendo contratti di fornitura 'ad hoc' che le consentono, ad esempio, di sfruttare quanto viene prodotto da impianti idroelettrici.

Abbiamo citato, non a caso, l'elemento acqua, giacché anche su questo punto ZEISS ha conseguito un efficientamento sul piano produttivo. Ad oggi si è registrata infatti una riduzione nei consumi in misura di 180.200 tonnellate, quanto bevono all'incirca 180.000 persone nel corso di un anno.

Il domani dell'azienda è orientato principalmente su due direttrici: cercare di contenere quanto più possibile il quantitativo di plastica impiegato per le lenti semifinite, che al momento, comunque, si è riusciti ad assottigliare e a rendere pesanti sino alla metà rispetto al passato grazie al lavoro di una serie di esperti, tra cui progettisti ottici e IT specialist; e destinare a una seconda vita i materiali avanzati, come il policarbonato che si usa nei casi in cui si vuole conferire una grande resistenza e che, fuso, può servire ad altre lavorazioni.