Il primo impianto di biometano del Centro-Sud Italia connesso alla rete nazionale del gas naturale e il primo distributore per automezzi che eroga biometano a Vittorio Veneto (TV): sono queste alcune delle eccellenze italiane del biometano da FORSU messe in evidenza dal Consorzio Italiano Compostatori (CIC) nel corso della seconda conferenza nazionale “L’era del biometano”, la giornata organizzata da Legambiente per raccontare lo stato dell’arte del ruolo del biometano nella copertura dei fabbisogni energetici del paese, e a rendere sempre più concrete le opportunità per aziende e territori.
“Il 2018 ha segnato una svolta importante con l’approvazione del decreto per la promozione dell’uso del biometano nel settore dei trasporti e le agevolazioni per le imprese a forte consumo di gas naturale - commenta Alessandro Canovai, presidente del CIC - Un passo che, insieme all’approvazione del nuovo pacchetto di direttive europee sull’economia circolare, permette di valorizzare a pieno il rifiuto organico in Italia e di accelerare il percorso che stiamo costruendo verso modelli di consumo più sostenibili”.
Il biometano, nelle dichiarazioni di intenti strategici del CIC, va considerato come una risorsa rinnovabile e naturale che si ottiene dagli scarti organici e che rappresenta un’alternativa importante al gas naturale estratto da giacimenti.
La via italiana
“I primi risultati cominciano a vedersi - rimarca Massimo Centemero, direttore del Consorzio Italiano Compostatori - Dopo l’impianto di Montello a Bergamo, il biometano è arrivato anche al Centro-Sud con l’impianto calabrese a Rende, il primo inaugurato in Italia dopo il decreto legge varato a marzo. Una dimostrazione di efficienza imprenditoriale che parte dal Meridione, un segnale importante che testimonia come la rivoluzione del biowaste è in grado di coinvolgere tutto il Paese, metendo soprattutto in evidenza quanto le aziende italiane siano pronte a produrre e commercializzare il biometano”. Considerando il biogas attualmente destinato alla produzione di energia elettrica e il margine di crescita della raccolta differenziata del rifiuto organico, le stime al 2025 rilevano una produzione potenziale di biometano da frazione umida di circa 500 milioni di Nm3/anno, e un potenziale complessivo di 0,8 miliardi di Nm3/anno, se si considera l’intero ammontare di rifiuti organici prodotti in ambito urbano.
“Grazie all’upgrading del biogas a biometano - aggiunge Centemero - nel corso del 2018 e nel 2019 si potrebbero avere già circa 200 mln di Nm3/anno di biometano da Forsu”.
Oltre a numerose esperienze condotte a livello sperimentale in Italia, tra le eccellenze il CIC segnala quelle che per prime hanno intrapreso la produzione di biometano da FORSU su scala industriale.