Visione circolare




Le macerie del sisma in Umbria tornano materia nobile a chilometro zero grazie a una gestione integrata, virtuosa e d’avanguardia di Regione, società di servizi e ricerca universitaria 

 

Le macerie pubbliche del bacino umbro soggetto a terremoto nel 2016 sono raccolte, selezionate e riciclate come prodotti di qualità certificata CE, che sono poi resi disponibili, a costo zero, agli stessi comuni che li hanno conferiti. Gli attori di questa filiera virtuosa sono la Regione Umbria, la multiutility ValleUmbraServizi e il Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell’Uni­ver­sità di Perugia. La Regione ha chiesto l’intervento della società VUS, che ha per soci i 22 comuni tra cui Norcia, Foligno, Spoleto, Cascia, Preci, Sellano, Cerreto di Spoleto e gli altri Comuni della Valnerina, per supportare le aree umbre colpite dal terremoto liberandole dalle macerie pubbliche. VUS ha quindi sviluppato un progetto integrato di logistica basato sulla prossimità ai siti colpiti per minimizzare i disagi di raccolta e conferimento, di tracciamento delle macerie, di stoccaggio, quindi di trattamento. L’idea della VUS, che abitualmente gestisce rifiuti urbani e servizi idrici locali e le cui risorse umane hanno in parte già vissuto una esperienza simile conseguente il terremoto del 1997, è stata di coinvolgere il Dipartimento di Inge­gneria Civile e Ambientale dell’Uni­versità di Perugia per realizzare analisi fisico meccaniche atte a verificare le qualità degli inerti soggetti a trattamento e identificare la marcatura CE e valutarne l'idoneità d'impiego in opere di ingegneria civile e nella costruzione di strade.

La forza di una filiera breve
Una volta appaltato il progetto proposto da VUS per il conferimento di 100mila tonnellate di macerie pubbliche, la Regione Umbria ha identificato in una ex cava di inerti il luogo migliore da adibire a deposito temporaneo delle macerie nella piana di Santa Scolastica in Località Misciano, Norcia (PG). Il bacino già esistente è stato quindi reso impermeabile posando Tnt, Hdpe e geomembrane, quindi ricoperto da inerti. La vicinanza del sito di conferimento alle aree più colpite è stata strategica nei primi mesi in cui la viabilità rendeva praticamente inaccessibili i siti di smistamento più vicino (a oltre 50 km di percorso a ostacoli). Inoltre, il mancato trasporto di 100mila tonnellate di macerie con tratte da 100 chilometri tra andata e ritorno ha permesso di contenere le emissioni di CO2 in Valnerina.
Durante queste lavorazioni, ValleUm­braServizi ha perfezionato un sistema di tracciabilità maniacale delle macerie stesse, congiuntamente alla regione Umbria (DEC Ni­cola Casa­gran­de, Francesco Berti), anche gra­zie alla collaborazione dei singoli comuni soci.
Ogni singola operazione di raccolta delle macerie è inviata dai comuni interessati con tanto di indicazione dell’area da sgomberare con coordinate catastali. Questa richiesta è il primo passo che genera un documento onnicomprensivo che funge anche da bolla di trasporto per le macerie che sono classificate come rifiuto solido urbano (cod. 200399).
VUS avvia quindi la procedura di prelievo e conferimento delle macerie indicate che vengono portate al suddetto  deposito temporaneo delle macerie di Misciano (700 slm circa) dove avviene il trattamento delle stesse, oppure all’ulteriore sito di deposito temporaneo di Castel­luccio (1.412 slm) che funge da polmone nei mesi più freddi in modo da liberare il territorio anche con condizioni meteo proibitive, nel minore tempo possibile.

Continua la lettura sul numero Ottobre Dicembre 2018 di Waste